venerdì 14 dicembre 2012

Ricordi d'infanzia


Nel 1998 il Venezia dopo 30 anni riconquista la Serie A. La squadra allenata da Walter Alfredo Novellino per l'occasione attinge al mercato cercando di allestire una rosa all'altezza del massimo campionato: arrivano Pippo Maniero e Massimo Taibi dal Milan, Daniele Carnasciali dal Bologna, Ivone De Franceschi dal Padova, Fabian Valtolina dal Piacenza e anche il misterioso nigeriano Kenneth Zeigbo, preso dal Legia Varsavia. L'inizio è difficile: dopo cinque partite la squadra non segna nemmeno un gol. La prima rete alla sesta giornata, firmata Stefan Schwoch, vale il pareggio contro l'Udinese al Friuli; poi si torna a fare scena muta dalla domenica seguente in casa contro il Bologna.
Appare evidente che non si possa andare avanti così se ci si vuole salvare e il direttore generale dell'epoca Beppe Marotta pesca in Brasile un centravanti grande e grosso, che assomiglia fortemente a un personaggio di un film: il calciatore in questione è Moacir Bastos, detto Tuta. E a prima vista ci si rende conto di vedere la reincarnazione di Aristoteles della mitica Longobarda del film "L'allenatore nel pallone". Stessi lineamenti, e alla lunga, stessa saudade, dovuta anche al non essersi integrato nello spogliatoio. Il giocatore arriva a fine ottobre, con la squadra che nel frattempo ha fatto un secondo gol, inutile, in un ko 1-4 con la Fiorentina, marcatore Schwoch. Tuta fa il suo esordio in coppa Italia contro la Juventus e subito va in gol sfruttando la sua specialità: il colpo di testa. Passano quattro giorni e arriva il battesimo in campionato: in scena Venezia-Lazio e Tuta dopo cinque minuti la mette dentro con un bel sinistro al volo. La strada per la prima vittoria in A è spianata, Pedone chiuderà la pratica e i tifosi veneziani si sfregano le mani per avere trovato finalmente il centravanti che ci voleva. È solo un fuoco di paglia, perché da quel momento il giocatore si incupisce nell'inverno veneto. Il ragazzo sta sempre sulle sue, gli unici legami che ha sono con l'altro brasiliano Fabio Bilica, anch'esso neo acquisto. Parla poco la lingua e sembra quasi non sforzarsi troppo. Il Venezia nel frattempo continua a segnare col contagocce anche col brasiliano in campo, che non sembra mantenere le promesse iniziali.
La squadra sembra spacciata e a gennaio si fa prestare Alvaro Recoba. È la mossa della salvezza per i lagunari e si vedrà alla fine. Anche se la pietra tombale per la sua parentesi in Italia non sarà tanto l'arrivo del "Chino" quanto, ironia del destino, un suo gol: è il 24 gennaio e il Venezia gioca col Bari. Entrambe sono in una posizione di classifica delicata, Maniero porta in vantaggio i lagunari dopo 8 minuti, poi De Ascentis pareggia al 3' della ripresa. Da quel momento si addormenta, le squadre si trascinano lentamente verso un pareggio che in quel momento andrebbe bene a entrambe. Novellino a 12' dalla fine inserisce Tuta al posto proprio di Recoba e il brasiliano è l'unico che si danna come un leone, fino a quando al 90' dagli sviluppi di un calcio di punizione non trova l'incornata vincente che trova prima il palo e poi si insacca. Nonostante la nebbia copra un po' di visibilità salta all'occhio come, per quanto decisivo sia stato il gol, l'unico ad esultare sia proprio Tuta, poi festeggiato dal solo Bilica. Il resto della squadra è fermo, congelato, qualcuno addirittura si mette le mani in testa, qualche altro batte un poco convinto "cinque" All'attaccante. Al triplice fischio si scatena l'inferno, il barese De Rosa al momento di entrare negli spogliatoi gli dà un buffetto polemico e gli rivolge parole non certo benevole, poi è la volta di Spinesi a inveire e spintonare il brasiliano. I sospetti di combine sono fortissimi, si dice che dentro gli spogliatoi sia successo di tutto. Alla fine Tuta, che inizialmente aveva dichiarato: "Maniero mi ha detto che non dovevo segnare perché era meglio che la partita finisse 1-1" salvo poi ritrattare e far archiviare il caso.
Venezia-Bari finirà in una bolla di sapone, Tuta finirà relegato in panchina fino a fine stagione, entrando sporadicamente a partita in corso. Giocherà solo altre 2 partite dal 1' e segnerà un gol, inutile, a San Siro contro il Milan. A fine stagione saranno 3 reti in 18 partite, il Venezia si salva e si libererà a cuor leggero dell'attaccante che inizierà un giro del Brasile, con un paio di puntatine in Corea del Sud. Lo ritroveremo alla ribalta delle cronache in questo aprile per un episodio non certo edificante: arrestato nel centro di allenamento della sua squadra per non aver pagato gli alimenti all'ex moglie.

giovedì 13 dicembre 2012

Piovesan in visita d'onore da Berto

Appena raggiunta la vetta della classifica, dopo uno scoppiettatne 3-2 con l'excapolista, franco's team, Piovesan si è recato tempestivamente nella sede del Bojon City per anticipare tutti su un possibile colpo di mercato per questo gennaio: insieme al presidente Berto si è parlato di uno scambio Giovinco-Cassano. Trattativa ancora agli albori, si attendono conferme.

mercoledì 12 dicembre 2012

LA NOTTE PIU' BUIA: VIOLA NEL BARATRO

Dicono che non ci sia più con la testa, che sia troppo preso dalla voglia di sperperare il suo seme e di riprodursi con qualsiasi cosa che sia un sostantivo femminile. Dicono che in realtà preparava la sua ri-discesa in campo al fianco di Berlusconi e Briatore, e che sia stato lui a consigliargli di dire che lo spread non esiste.

3 pareggi, 9 sconfitte, 3 punti.

Chi aveva puntato forte sulla corazzata Viola (all'inizio anno data a 25,00. dati "better") ora sta progettando come interrompere l'accanimento terapeutico di Modolo, dandogli una dolorosa, seppure precoce, morte da cazzo in gola.

Nessuno mai aveva fatto così male in 12 partite stagionali. Tutto questo c'era da aspettarselo. Era da anni che in casa Modolo si respirava aria viziata: per due volte di fila ha rischiato la retrocessione, evitata sempre all'ultimo, rivolgendosi a tutti gli dei dell'umanità
(in ordine: Anubi, Osiride, Rah, Giove, Atena, Javeh, Allah, Buddha, Merlino, Ragazzi, Mussolini).

C'è da chiedersi cosa sia cambiato in questi anni, cosa abbia cambiato un maestro del fantacalcio in un emerito beone che prova piacere nel prendere palloni da tutti.

La prima cosa che salta subito alla mente è la vita mondana che vive a roma, che ha vissoìuto a Londra. L'eterna ricerca della cosidetta PATATA, che a volte porta frutti, a volte ti lascia a morir di fame, è diventata un'ossessione da disturbo psichico per Modolo. Non pensa ad altro, vive in funzione di essa. E tale voglia irrefrenabile condiziona pesantemente la gestione della Viola, come non avesse tempo da perdere.
Il secondo motivo è la carriera. Entrato nel mondo dei VIPS, Modolo ha snobbato la Lega, il fantacalcio, la nostra storia, la nostra amicizia. Non ci caga, non ci considera più. A mio parere, infatti, gli sta un gran bene, che retroceda, che stia a roma lì, a farsi rimbambolare dalla gnocca ma che metta i 50 euro ogni anno.
Lui tanto non li vince.

E se sto anno si salva, faccio saltare il governo.

Saluti

LP

mercoledì 5 dicembre 2012

Risultati 4a giornata di coppa

Girone A
Spartacus-Jamaica 0-2
Baltic-Bojon 2-2

Girone B
Real Pacific-Franco's team 3-0(a tavolino)
Deportivo la Laguna-Viola f.c. 1-0

Classifica e tabella multe aggiornate

Saluti AF

lunedì 3 dicembre 2012

Risultati 3a giornata di coppa

Girone A
Spartacus-Baltic 1-1
Bojon-Jamaica 2-1

Girone B
Deportivo la Laguna-Real Pacific 1-1
Viola f.c.-Franco's team 3-0 (a tavolino)

Per i conti della 4 giornata avete tempo fino a questa sera, dopodiché scatta la sconfitta a tavolino e la multa di 2 euro per conti non fatti.

La classifica è aggiornata
Saluti
AF